Il Barman

LA PROFESSIONE

Il barman è un insieme di gentilezza e cortesia, ha conoscenze tecniche e liquoristiche, conoscenze di lingue straniere e di amministrazione, deve avere cultura, fantasia e maggiormente buon senso.

La figura del Barman ha un ruolo importante all'interno delle aziende di ristorazione; deve avere competenze di controllo del lavoro, allestimento di banchetti sia all'interno che all'esterno dell'azienda e organizzazione del proprio reparto.

Oltre a queste competenze, egli dovrà avere disponibilità nel dialogo, capacità di comunicazione con clienti e fornitorie perizia nel rappresentare l'azienda. La gentilezza e la cortesia, non si devono confondere con il servilismo, queste si possono acquisire con nozioni di cxomportamento che i nostri maestri ci hanno insegnato ed anche dalla clientela che quotidianamente si sofferma al bar in piacevole conversazione.

Gentilezza e cortesia servono per creare un rapporto con la clientela che, il barman, deve saper affrontare, in modo positivo, in qualsiasi situazione, e metterla a proprio agio, rivolgendosi con linguaggio pacato ed appropriato, accompagnato anche da un sorriso, non esagerare e non approfittare mai della sua disponibilità, e qualche volta amicizia.

Saper organizzare il proprio servizio in un'azienda di ristorazione vuol dire occuparsi di molteplici aspetti: della struttura, del mezzo di cui si dispone, del personale che lo affianca se egli stesso è capo servizio e anche delle forme di pubblicità. Occorre una conoscenza del settor ein cui va a operare per poter impostare le attività fondamentali e organizzarne l'assetto sulla base di procedure e modalità specifiche. Gestire vuol dire curare sul campo la messa in opera dell'attività pianificata, coordinando il lavoro nel proprio reparto, per rendere il lavoro gratificante, soddisfare le esigenze del cliente e far si che l'attività risulti economicamente vantaggiosa per l'azienda.

Le conoscenze tecniche di lavoro e liquoristiche sono necessarie per realizzare il nostro prodotto: il DRINK. La fantasia è necessaria nel realizzare un buon drink, nel saperlo guarnire e proporlo nel modo giusto, non solo, ma è necessaria e utile anche con il cliente, nel trovare l'argomento o la battuta nel momento opportuno.

Non basta indossare una giacca bianca o una divisa per definirsi professionisti, ma occorrono anni di studio, lavoro e sacrificio che saranno in seguito ripagati da molte soddisfazioni. Questa è una professione che non si può improvvisare.


L'ARTE

La nobile arte del Barman ha origine remota e discende chiaramente da persone altolocate che frequentavano, in epoca lontana, sovrani o personaggi importanti, signori di tutto e di tutti. Questi ultimi privilegiavano più di ogni altra cosa il saper vivere, l'arte, il lirismo, e non da meno i piaceri della gola. I cortigiani avevano fatto tesoro degli insegnamenti appresi e li hanno tramandati, poi nel tempo, a chi ne ha fatto strumento del  proprio lavoro.

L'origine della parola Barman, ci spinge all'etimologia, ovvero alla scienza che ha per oggetto lo studio dell'origine e della derivazione dei vocaboli. Il sostantivo inglese barman è composto da due parole: bar e man. La prima sta ad indicare proprio la sbarra che, in tempi passati, separava il banco dagli avventori; la seconda, invece, ha per significato uomo. Quindi dall'enunciato si evince che uomo-sbarra , uomo-banco bar, è diventato sinonimo di uomo del bar, barman. La sbarra è stato quell'elemento che da sempre avrebbe dovuto separare, metaforicamente, il cliente ossia l'ospite, dal padrone di casa. Ma il Barman, con la sua nobiltà d'animo, con la sua cortesia, con il suo tatto, con la sua riservatezza, con il suo altruismo e con la sua ospitalità, ha annullato quella allegorica barriera e con molta diplomazia ha messo a disposizione del cliente la sua vasta competenza tecnica.

Nel 1951, anno della fondazione dell' I.B.A., il sottosegretario agli Affari Esteri del Governo Italiano, l'On. Busasca, nel consegnare i premi ai vincitori del 1° Concorso Internazionale di Cocktails, nominò tutti i Barmen "Ambasciatori del turismo, della cortesia, del tatto e dell'ospitalità italiana". Ne sono passati di anni da quel lontano 1951, il Barman Ambasciatore del turismo ne ha fatta di strada, ha continuato a frequentare i templi che lo hanno consacrato Ambasciatore, ha superato a pieni voti l'esame di quella università invisibile che si frequenta giorno dopo giorno calcando le tavole della pedana di un bar.

E' diventato un "public relations man", un uomo preparato professionalmente e culturalmente. Ascolta con molta attenzione, risponde con misura, è molto riservato, ed è maestro del saper vivere. Sa tutto dei suoi clienti e lo ignora.; prepara bibite eccellenti, conversa amabilmente sia con l'ospite straniero che con quello di casa, lo mette a proprio agio, lo fa sentire come a casa propria. Il cliente forestiero, lontano dai suoi affetti, dai suoi cari, ha bisogno di ritrovare, quando la sera ritorna in albergo, il calore della propria casa, di trovare una persona amica, un volto familiare, insomma un personaggio che lo accoglie in casa propria (per un Barman il bar è come se fosse casa sua) sempre con il sorriso sulle labbra. Solo allora il forestiero, accolto da un Barman, si sentirà come a casa sua.

Questo è il BARMAN, il signore del bar, il personaggio, l'uomo che ha molto riguardo per l'ospite perchè, a giusta ragione, considera l'ospite come il suo capitale, il suo patrimonio e come tale va salvaguardato, consigliandogli, proponendogli i drinks giusti al momento giusto, senza mai eccedere, senza abusare, insomma trattarlo con i guanti bianchi senza però sconfinare nel servilismo.

la nobiltà di sangue può essere sostituita solo dalle buone maniere, dallo stile, dall'educazione


Molte persone chiedevano al compianto Francesco Caravita principe di Sirignano, l'esatta definizione, il vero significato, della parola GENTILUOMO. Egli dice:

gentiluomo, tradotto dall'inglese "gentleman", sta a definire uno status symbol d'alta selezione. Il gentiluomo vero è quello che ha un'educazione, una sensibilità, una spiritualità insita; si può essere un nobile e non essere un gentiluomo, si può essere un gentiluomo e non essere un nobile.


Questo è il Barman, un gentiluomo. Egli è un perfetto padrone di casa, irreprensibile nel comportamento; il suo stile è raffinato così come lo è quello delle persone esperte che sanno vivere in società.